Conferenza

MATERNITA’ E PARTO tra scienza e coscienza

Nei giorni 19-20-21 ottobre 2016 si è svolto il convegno

“Maternità e parto tra scienza e coscienza”

organizzato dal dott. Angelo Scuderi e dal dott. Paolo Gacci.

Filo condutture dei tre giorni è stata la gravidanza e il parto visti non da un punto di vista medico, ma da varie angolazioni (antropologia, filosofia, psichiatria, letteratura, arte, religione, ecc.)

L’evento inizia con un pomeriggio di inaugurazione nella Sala d’Armi di Palazzo Vecchio,  ed è proprio il Sindaco di Firenze Nardella ad aprire questi tre giorni, portando i saluti del Comune di Firenze; seguono i saluti da parte dell’Assessorato alla Sanità della Regione Toscana, i ringraziamenti e saluti da parte della Direzione Generale dell’AUSL Toscana Centro, l’apprezzamento da parte dell’Ufficio Diocesano per la salute, fino a passare la parola a Paolo Gacci, Responsabile Ostetricia Ospedale Santa Maria Annunziata, nonché uno dei due organizzatori dell’evento, che introduce quello che sarà lo spirito del convegno.

I moderatori di questa prima sessione sono Gianfranco Gensini, professore ordinario di medicina interna (già preside della Facoltà di Medicina Interna) ed Elena Meli (giornalista del Corriere della Sera e IO donna).

In questa prima parte di convegno si affronta il tema del parto e della maternità sotto vari aspetti.  Angelo Scuderi, ostetrico ginecologo di Firenze, spiega in maniera chiara e coinvolgente le problematiche legate all’introduzione massiccia di strumenti tecnologici, come ausili sempre più dominanti nelle sale travaglio e parto, ponendo l’attenzione sul pericolo che questo possa “disumanizzare” il rapporto tra donna e medico e puntualizzando che un rapporto di fiducia e calore umano faranno sempre la differenza e  sottolineando inoltre la necessità di un approccio olistico al Parto e alla Nascita in cui si introduce oltre all’importanza del corpo e della mente anche dello spirito, come elemento che consente alla donna di partorire con i propri ormoni secondo i tempi e i modi della natura.

Seguono: l’intervento appassionato e travolgente di Anita Tosi, teologa Cristiana-Cattolica di Firenze; dopo di lei, Lucia Montuschi, critica d’arte, ci porta in viaggio tra le epoche dell’arte, attraverso una serie di immagini che mostrano come nei vari secoli e nelle varie culture il tema del parto e della maternità abbia assunto significati e valenze molto diverse; a seguire Giampaolo Donzelli, professore ordinario di Pediatria e presidente della fondazione Meyer ci introduce all’argomento “La nascita come nuovo paradigma”; questa sessione si conclude con Michela Zucca, Antropologa e Storica, anche lei ci porta indietro nel tempo mostrando immagini che evidenziano come, a partire dalle grotte preistoriche fino ad arrivare a tempi più recenti, la magia e il potere legati al momento del parto e della maternità assumessero di nuovo valenze e significati diversi a seconda del periodo.

I successivi due giorni di Convegno si svolgono all’interno della splendida cornice della sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi; a fare da moderatori in questa prima sessione sono Massimo Fabbiani (Direttore SOC Ostetricia e Ginecologia) e Valeria Dubini (Direttore UFCAT).

Inizia Rita Bancheri, Professoressa associata di Sociologia dei processi culturali, che parla della maternità come chiave per una comprensione dello stato sociale della donna; segue Dianne Garland, Midwife, international teacher, London che parla del parto in acqua effettuato nelle abitazioni delle partorienti, evidenziando il rapporto di complicità e di fiducia che si instaura tra lei e le donne che aiuta a partorire, racconta storie di parti dove lei è un’osservatrice attenta e presente, ma dove protagoniste sono le donne, i loro partner e le loro famiglie. Conclude questa mattinata Claudia Ravaldi, Psichiatra e Psicoterapeuta, che affronta il tema della Psiche, facendo un viaggio all’interno delle manti delle madri nel delicato periodo della maternità.

Paolo Gacci riapre la sessione parlando di statistiche e di problematiche legate ad una realtà ospedaliera locale che cambia molto velocemente e che deve fare i conti sempre più spesso con un’integrazione culturale ancora per certi versi difficile; segue in diretta video Marlene Sinclair, Professor of Midwife of Midwifery research, Editor and founder of the Royal College of Midwives – Ulster che torna a parlare di tecnologia con una inquietante panoramica di offerte on-line facilmente reperibili, di apparecchiature e ausili, da poter usare in maternità e durante il parto e che in alcuni casi possono risultare strumenti “fai-da-te” potenzialmente dannosi e che possono allontanare la donna da un corretto approccio alla maternità del quale appunto parla Christine McCourt, professor of Maternal and Child Health at City University London che invece incentra il suo intervento sull’importanza di un calore umano, riallacciandosi al tema iniziale introdotto da Angelo Scuderi, per far sì che la donna possa vivere il momento della maternità e del parto sentendosi sicura e protetta, con tutti i benefici che ne conseguono.

La terza e ultima sessione di questa giornata si conclude con un confronto che vede protagonisti esponenti di varie realtà religiose, con moderatore Riccardo Bigi, giornalista di Toscana Oggi; titolo della tavola rotonda “Pianeta Donna: i valori di fede al femminile nelle realtà religiose”, relatori:

Anita Tosi: Teologa Cristiana-Cattolica – Firenze
Mauro Bombieri: ISKCON Hare Krishna – Induismo
Alessandro D’Alessandro: Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai
Rav. Joseph Levi: Capo della Comunità Ebraica di Firenze
Abdel Qader Moh’d: Imam della Comunità Islamica di Perugia

Ogni relatore ha esposto la visione di maternità e parto attraverso i valori e principi del proprio credo, filo conduttore tra tutti il rispetto della donna e della sacralità del parto come evento da proteggere e esaltare in tutta la sua meraviglia.

Nell’ultima giornata di convegno fanno da moderatori Valeria Dubini, Direttore UFCAT, AUSL Toscana Centro – Firenze e Giansenio Spinelli, Direttore SOC di Ostetricia e Ginecologia – Ospedale Santo Stefano di Prato AUSL Toscana Centro – Firenze. Apre la sessione Rita Breschi, Ostetrica, Esperta di Parto Naturale, USL CENTRO e Centro Salute Globale Regione Toscana – Firenze, introducendo il rapporto tra comportamento, vita sociale e salute della donna gravida nelle diverse Società; dopo di lei Claudia Mattalucci, Ricercatrice di Antropologia Culturale, Università degli Studi di Milano-Bicocca, parla  di “Culture della nascita e antropologia della riproduzione” e per concludere questa prima parte di mattinata Maria Teresa Russo Professoressa Associata di bioetica, Università di Roma Tre – Roma affronta il tema di “Gravidanza, parto e nascita tra letteratura e filosofia”.

Il convegno si conclude con una tavola rotonda di donne sul tema della dignità e autodeterminazione: Voci a Confronto sul “mettere al mondo”, relatrici:
Susanna Cenni: Parlamentare PD – Camera dei Deputati – Repubblica Italiana
Isabella Crespi: Professoressa associata di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università di Macerata
Ilaria Guidantoni: Giornalista, Scrittrice Studiosa di Mediterraneità – Firenze
Monica Lanfranco: Giornalista formatrice sui temi della differenza di genere – Genova
Gabriella Rustici: Insegnante, Valdese
Interessantissimo confronto di professioniste, ma soprattutto di donne, uno scambio di opinioni e valori dove ancora una volta emerge e vince il principio di sacralità di questo essere in grado di concepire una nuova vita nonostante le difficoltà culturali, sociali e religiose.

Per riassumere, i temi emersi in maniera più prepotente da tutte le relazioni presentate sono stati:

Il cambiamento socio-culturale che i medici e in generale gli operatori sanitari, si trovano ormai quotidianamente ad affrontare a causa di una sempre maggiore presenza nelle strutture ospedaliere di donne e famiglie provenienti da altri paesi; nonostante gli sforzi fatti, restano ancora da colmare lacune linguistiche e antropologiche che possano accorciare le distanze tra le parti. Attraverso una sempre più stretta collaborazione tra gli ospedali e gli operatori culturali si potrà arrivare a dare un sostegno sempre più efficace a donne provenienti da etnie diverse, comprendendone non solo la lingua, ma anche usanze e richieste che ai nostri occhi possono essere percepite come “non corrette o giuste”.

Altro punto forte è stata la riflessione sull’introduzione sempre più massiccia di strumenti tecnologici all’interno del periodo della gestazione e del parto. È stato più volte posto il quesito di quanto questo possa andare ad alterare e interferire con la naturalità di tali momenti e quanto un approccio così tecnologico possa mettere in secondo piano il lato più umano e compassionevole del medico e dell’operatore difronte a una persona che affronta un momento molto particolare e intenso della sua vita.

Concludo con i dovuti ringraziamenti a tutti i relatori che hanno esposto con grande professionalità e competenza le loro relazioni e soprattutto un ringraziamento speciale va ad Angelo Scuderi e Paolo Gacci che sono riusciti a organizzare un convegno che affronta un argomento così importante e complesso, il parto e la maternità, analizzandolo sotto ogni punto di vista, portandolo fuori da un contesto di soli addetti ai lavori, ma anzi rendendolo fruibile e tutti.

Sono stati tre giorni intensi nei quali cultura, scienza, storia, arte, emozioni, antiche leggende, credi e religioni diverse di sono unite insieme come i tasselli di un meraviglioso mosaico.

Durante il convegno è stata presentata l’associazione H.O.P.E  un’associazione “no profit” che si propone di dare voce alle persone che soffrono di qualsiasi forma di dolore, dei loro familiari, di chi li assiste e di coloro che sono convinti che tutti abbiano diritto ad una migliore qualità di vita, senza dolore. La Presidente Beatrice Ferragamo, chiede a tutti  di sostenere l’Associazione, andando sul Sito e facendolo conoscere agli amici e conoscenti, con l’obiettivo di raccogliere molte iscrizioni ad H.O.P.E.

La voce di H.O.P.E. sarà tanto più ascoltata quanti più iscritti avremo; tutti insieme mettiamo “il dolore fuori Legge”.

 

 

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