Valentina, con grande coraggio, ci fa entrare nel suo mondo, un mondo fatto di isolamento forzato e diritti negati, cambiamento di vita spesso non capito nemmeno da chi le sta accanto nonostante i molti certificati medici che ne attestano la malattia. La signora è affetta da Ipersensibilità ai Campi Elettromagnetici (EHS), detta anche Elettrosensibilità.
È una malattia ambientale grave e disabilitante causata dall’inquinamento elettromagnetico, in forte aumento nel mondo industrializzato contestualmente ai crescenti livelli di esposizione. Nonostante ad oggi esista molta letteratura scientifica a supporto, ancora non viene riconosciuta dallo Stato italiano e i malati sono privi di ogni forma di aiuto o tutela.
Chi è affetto dalle forme più gravi vive in situazioni limite, spesso recluso dentro ad una angusta gabbia schermante o isolato in aree remote, senza possibilità di avere una vita degna di essere chiamata tale. Perde il lavoro e con questo i mezzi di sostentamento, perde la vita sociale, la possibilità di studiare, di crearsi una famiglia, di autodeterminarsi e dunque perde la dignità di essere umano. Non ha accesso alla sanità, essendo le strutture pubbliche e private ambienti troppo inquinati dal punto di vista elettromagnetico e chimico (in questi malati si associa spesso un grave problema di Sensibilità Chimica Multipla). A questo si aggiunge la mancanza di personale medico e sanitario preparato, per cui, quando il problema non viene sottovalutato, il malato viene addirittura ridicolizzato e trattato da soggetto psichiatrico.
La popolazione generale, poi, non riserva un trattamento migliore ai malati, arrivando anche a denigrarli e deriderli, cosa inaccettabile, considerato che sono proprio le emissioni da questa prodotte a rendere i malati di EHS invalidi totali. Anche questa è una forma di violenza, che non può più essere tollerata. Pensate a cosa significhi essere costretti a vivere da reclusi sprecando in isolamento ogni singolo giorno della propria vita, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, senza poter fare alcunché, non sapendo come poter sopravvivere quando i propri familiari (generalmente genitori molto anziani che adesso provvedono a tutto) non ci saranno più.
È fondamentale la conoscenza di questa realtà, per arrivare a dare ai malati di EHS una vita dignitosa, riconoscendo i loro diritti e creando leggi a loro tutela.